
I teatri e i luoghi di cultura sono rimasti chiusi a causa della pandemia. Questa privazione per l’individuo e la comunità è la necessità che muove il progetto.
Orfani dei nostri spazi, abbiamo ideato un progetto nel quale cerchiamo ospitalità simbolica in spazi non
teatrali, affidando la realizzazione al dialogo tra performer e habitat. Ispirandoci all’Odissea di Omero,
abbiamo intrapreso un viaggio per raccontare la nostra condizione.
Ci siamo concetrati sulla Telemachia, i primi quattro libri dell’Odissea che narrano le vicendi di Telemaco, figlio di Ulisse. Nella condizione di Telemaco abbiamo ritrovato problematiche analoghe alla situazione contemporanea: l’immobilità, l’isolamento, la trappo-la, l’eredità e l’invasine. La commistione di altri testi e linguaggi che dialogano (Giovanni Testori, Libro dell’Esodo e l‘Odissea) ha portato un processo laboratoriale (fisico-sonoro) itinerante in spazi diversi (i laboratori si sono svolti in una chiesa, un cimitero e una fabbrica abbandonata).
Lo spettacolo sarà la sintesi delle esperienze derivate da questo viaggio. I teatri e i luoghi di cultura sono chiusi. Questa privazione per l’individuo e la comunità è la necessità che muove il progetto. Orfani dei nostri spazi, abbiamo ideato un progetto nel quale cerchiamo ospitalità simbolica in spazi non teatrali, affidando la realizzazione al dialogo tra performer e habitat. Ispirandoci all’Odissea di Omero, abbiamo intrapreso un viaggio per raccontare la nostra condizione.
PROGETTO DI
Karne @karnemagazine
REGIA
Salvatore Crucitti
AMBIENTE DRAMMATURGICO
Gloria Zeppilli
DRAMMATURGIA
Salvatore Crucitti
Riccardo Rampazzo
Gloria Zeppilli
PROGETTO AUDIOVISIVO
Matteo Berruto
CON
Gabriele Graham Gasco
Giorgia Fagotto Fiorentini
Sara Younes
Riccardo Rampazzo
PROGETTO FOTOGRAFICO
Sara Francola